Predisposizione a fame emotiva

Esiste un fortissimo collegamento tra lo stress ed il comportamento alimentare, dalla più comune obesità sino ad un ventaglio di disturbi alimentari di varia entità e gravità. 
Mangiare è infatti un potente antistress, è il metodo più veloce e apparentemente più indolore per sentirsi meglio e compensare così alle carenze emotive. 

Dal punto di vista biologico quando i livelli di stress ambientale diventano alti, l’organismo risponde producendo elevate quantità di cortisolo, responsabile dello stato di ansia, paura e panico. L’aumento di cortisolo determina una maggiore richiesta da parte dell’organismo di cibi ricchi in zuccheri e grassi, per procurare un maggiore stato di benessere immediato all’organismo. Di conseguenza maggiore è lo stress e maggiore è la probabilità che si inneschi il meccanismo della fame emotiva, che inevitabilmente porta ad un aumento incontrollato di peso.

Conoscere in anticipo le varianti genetiche dei geni legati alla percezione dello stress consente di attuare particolari interventi dietetici mirati e personalizzati a seconda del soggetto.

In particolare, il test per la predisposizione a fame emotiva indaga i seguenti geni:

GENE ESAMINATO
Descrizione
FTO
correlato a maggiore fame compulsiva e preferenza per cibo ad alta densità energetica
MC4R implicato nella regolazione del grasso corporeo e nell’ambito dell’intake energetico

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